Che piaccia o no Berlusconi c’è

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BerlusconiDi Salvo Barbagallo

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Eversione? Solidarietà? Queste le due parole che più sono state usate (da destra e manca) per “classificare” la manifestazione del Pdl in via del Plebiscito, a Roma, in una domenica di grande caldo africano. E ancora: poche centinaia i partecipanti, oppure migliaia? A seconda dei punti di vista, più o meno interessati. La “gente”, comunque c’era, i parlamentari Pdl anche (tra i primi ad arrivare Maria Stella Gelmini, Paolo Russo, Luigi Cesaro, Raffaele Fitto Daniela Santanchè). La manifestazione di ieri domenica diventa pure un’occasione per i Radicali che hanno raccolto firme per i referendum sulla Giustizia. Al balcone di Palazzo Grazioli, residenza romana di Berlusconi, il capogruppo alla Camera Renato Brunetta, Daniela Santanchè, Rocco Crimi e Daniele Capezzone, poi Sandro Bondi accolto con entusiasmo al grido di “libertà, libertà”.

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Quando Silvio Berlusconi sale sul palco, ecco l’ovazione della folla, soffocata dalle note dell’inno di Mameli cantato a squarciagola dai presenti.

Le parole del leader del Pdl? Consequenziali ai fatti e alle recenti polemiche: “Nessuno ci può dire irresponsabili, non credo che nessuno possa venirci a dire che questa è una manifestazione eversiva come in molti e troppi hanno detto. E nessuno può venirci a dire che siamo, come hanno detto, degli irresponsabili“.

Polemiche anche  per i “dettagli” della manifestazione. Una nota ufficiale così si esprime: “Il Campidoglio non ha mai autorizzato un palco per il comizio in via del Plebiscito di Silvio Berlusconi per il semplice motivo che non ha ricevuto una richiesta in proposito. Il Sindaco ne ha informato il Prefetto“. Come dire, palco e manifestazione sono stati fuori dalle norme. Probabilmente al Pdl arriverà una multa salata per abusiva occupazione di suolo pubblico.

Il clima politico è arroventato al pari dell’aria che si respira in questi giorni per l’anticlone nordafricano. C’è chi ipotizza la caduta in tempi brevi del Governo Latta, nonostante le assicurazioni sul sostegno da parte del Pdl, c’è chi ritiene ora possibile un governo Pd-M5S, c’è chi già pensa alle elezioni anticipate. Ipotesi tutte da verificare, ma di certo affiora una volontà dello sfascio per lo sfascio, che ricorda tanto i primi discorsi di Grillo. Bisognerebbe capire a fondo chi manovra dietro le quinte, chi vuole condurre il Paese allo sbando e per quale finalità (sino adesso) non espressa.

Certo resta l’aut aut di Berlusconi sulla riforma della Giustizia, e la netta contrapposizione del Pd che non vuole attacchi alla magistratura.

Troppe incertezze, troppi nodi da sciogliere in questi giorni di un agosto altamente infuocato: al momento non appaiono vie d’uscita praticabili, nonostante l’urgenza di trovare soluzioni, nonostante la necessità di un equilibrio stabile.

E sul piatto della bilancia anti Berlusconi si aggiunge il commento di Famiglia Cristiana, con un editoriale di don Antonio Sciortino che “invita” i fedeli del Cavaliere a chiedergli di fare un passo indietro – e questa volta per sempre”.

Se i tre milioni e passa di lettori “cattolici” del settimanale la pensano come don Antonio Sciortino, c’è da ritenere veramente che una “pacificazione” degli italiani non è cercata, né voluta. Ed è tutto dire in una Italia che precipita verso il basso.

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